Difficilmente una trentenne single può dirsi effettivamente completamente tale.
Io, infatti, come molte altre trentenni coltivo tutta una serie di relazioni più o meno coinvolgenti con altrettanti signori, miei coetanei, anche loro affetti dalla malattia del non volersi impegnare.
Ovvero, esattamente come me vanno sbandierando ai quattro venti di essere alla ricerca del grande amore della vita ma, quando questo poi bussa alla porta, scappano a gambe levate come si trattasse di un rapinatore e continuano invece dedicarsi a tutte quelle persone che, per il solo fatto di essere un po’ sfuggenti, stimolano il loro istinto di cacciatori.
Per quanto mi riguarda, bulimica della vita come sono, anche in questo campo finisco per mettere troppa carne al fuoco, cosa che coi sentimenti può finire in un gran pasticcio!
L’altro giorno mi sono detta che dovrei mettere ordine mentale alle mie più o meno concrete relazioni sentimentali eliminandone qualcuna, rimuovendo letteralmente anche dai ricordi altre e magari rivalutando qualcosa scartato a priori.
Decisamente mi rendo conto di aver perso il filo e, a dirla tutta, anche il conto dei miei “fidanzati”.
Ebbene si per certe cose sono rimasta una ragazza d’altri tempi ed io continuo a chiamarli fidanzati.
Tutti!
C’è da sempre il mio fidanzato di chat con cui ho una relazione stabile e felice giunta ormai a superare la soglia dell’anniversario.
Con lui ho ormai trovato una speciale dimensione di coppia aperta per cui mai uno dei due si sognerà di cercare l’altro durante i fine settimana e ci si incontrerà comodamente via web nelle serate morte infrasettimanali, dopo la palestra, davanti alla tv accesa quando entrambi, stanchi morti, commentiamo come una vecchia coppia di sessantenni l’ultima puntata di Ballarò o di Annozero nel nostro lettone virtuale lungo più di 600 km.
Poi c’è il fidanzato degli sms che in un modo o nell’altro riesce sempre a trovare la porticina per rientrare nel mio cuore.
Ma anche lui in questo periodo è tranquillo.
Da poco ha riallacciato una vecchia storia e adesso i suoi messaggini, ai quali io distrattamente a volte rispondo e a volte no, arrivano rigorosamente in orari mattutini o nel primo pomeriggio.
Poi c’è il mio dolce ragazzo straniero dei tempi dell’università, che vive all’estero e mi ama da lontano.
È colui che mi giurò amore eterno più di dieci anni fa ormai e l’unico che a distanza di così tanto tempo continua a mantenere fede al suo giuramento.
E poi ci sono le mie relazioni short distance.
Conclusa la sbandata per il matto che voleva coinvolgermi in una relazione parallela e con scadenza programmata che per fortuna passa molto tempo fuori città per lavoro coltivando suppongo tutta una serie di relazioni con donne più o meno consapevoli dei suoi ambigui giochetti, rimane il lupacchiotto romanista che mi accende con le sue frasi imbevute del romanaccio più estremo.
E poi resiste ancora una specie di fidanzato storico che ancora mi ama tanto e per il quale io provo sentimenti altalenanti…
Beh, ma è poi necessario ritrovare il filo di certe cose?
Io non sono mai stata una maniaca dell’ordine…
E poi diciamoci la verità: non importa quanti fidanzati si ha in lista, certe persone rimangono sempre single inside!
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1 commento:
Vero quello che dici, findanzati a vita, perchè si ha paura di cosa sarà il domani nel vivere insieme, poi spacie per persone che ne hanno già provato una volta, la paura è ancora piu forte.
Le relazioni cosi però hanno anche del contorto, alla fine si è sempre soli, e manca un qualcosa, le coccole serali, i baci, i sorrisi maliziosi, e specie il calore nel letto, non parlo di sesso ma di calore nel sentire le mani e gli abbracci notturni o prima di chiudere gli occhi per abbandonarsi a Morfeo, quelle mattine dove ti svegli e non senti l'odore del caffè preparato da chi ti sta vicino e che ti sveglia con un dolce bacio e la parola "buongiorno amore". Forse a un single non importa questo ma penso che sente che gli manca nella sua vita un qualcosa per colmare il vuoto che vive dentro di se. ciao e buonaotte
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