sabato 27 settembre 2008

Il messaggino della discordia

Ma quanto ha complicato la nostra vita sentimentale l'uso del telefonino?

Alzi la mano chi non si è distrutto almeno una volta nella vita per una chiamata non risposta in un momento in cui ne avevamo davvero bisogno!

Le nostre relazioni sentimentali si reggono ormai su rituali quali squilli inviati e ricevuti ad orari prestabiliti o sms di buonanotte con citazioni degne di una scatola di baci perugina, che accomunano quindicenni pariolini alla Moccia ad ultra quarantenni gommisti del Tiburtino Terzo .

L'Infamissimo, con cui uscivo l'anno scorso, aveva l'abitudine, che i primi tempi trovavo romanticissima, di farmi uno squillo appena aperti gli occhi e aspettare la mia risposta subito dopo.

Era il nostro modo per dirci buongiorno.

Il problema era che lui, per il suo lavoro, aveva l'abitudine di svegliarsi alle 5.30 del mattino e quando dopo un po' di tempo gli feci notare che non era necessario che questo nostro piccolo rituale si svolgesse appena aperti gli occhi, visto che io di mio mi sarei svegliata un'oretta e trenta più tardi, venni acusata di poca sensibilità verso un gesto così sacro e puro!

Ai tempi di Shakespeare la purezza e la sacralità veniva individuata dal giovane Romeo nello sguardo della sua Giulietta, oggi ci tocca accontentarci dello squillo alle 5.30 del mattino!

No comment sulla scoperta di aver, non solo ereditato lo squillo mattutino dalla ragazza precedente, ma anche di averlo a mia volta trasmesso alle ragazze che mi sostituirono copiose nel cuore e sulla rubrica telefonica dell'Infamissimo!

Episodio di qualche settimana che ha scatenato le mie riflessioni.

Da alcuni mesi, potenza di Facebook (altra croce e delizia delle relazioni moderne per cui, quando il tuo ex presente putroppo nella tua lista di amici si fidanza con la tua amica d'infanzia due giorni dopo averti detto di sentire il bisogno di una pausa di riflessione, la notizia viene portata alla conoscenza di tutti tramite le info personali del tuo profilo in cui puoi riportare tutto, ma proprio tutto compresi dettagli sulla tua vita sentimentale e sulle dimensioni delle tue corna!) avevo ripreso in contatti con un vecchio amico che da qualche anno avevo perso di vista.

Un amico un po' speciale di quelli con cui c'è sempre stata un'attrazione rimasta in sospeso ma tempi e fidanzamenti vari hanno sempre impedito che accadesse qualcosa in più.

Col tipo che da diversi anni aveva lasciato Roma per andare a vivere a Milano, dopo lo scambio dei rispettivi contatti msn (meglio non aprire il calderone msn!!!!) e qualche serata passata in chat si comincia a creare un "legame" stabile fatto di messaggini sul cellulare in momenti particolari della settimana, inviati più per riempire tempi morti (del tipo la sala d'attesa del medico strapiena e nulla da leggere) che per un reale interesse verso l'altro (questo almeno da parte mia).

Dopo alcuni mesi di corteggiamento delicato ma assiduo, con dettagli su episodi da me dimenticati come il vestito portato in una determinata occasione molti anni prima che aveva generato in lui i primi turbamenti giovanili o il dolore provato il giorno in cui arrivato a casa mia con l'intenzione di comunicarmi finalmente i suoi sentimenti di quindicenne innamorato gli dicevo, solo un attimo prima, di essermi fidanzata con mio compagno di banco, arriva la sua proposta di un incontro, magari un weekend su a Milano.
La nostalgia generata da quei ricordi su anni passati troppo in fretta, l'accorgersi di aver provato sensazioni simili in tempi diversi nei suoi confronti e la settimana della moda milanese che incombe con il suo meraviglioso e caotico carrozzone mi convincono a cedere alla sua proposta.

Entrambi non ci rendiamo ancora conto in quel momento di quanto i mesi trascorsi a parlarsi solo per messaggini di 145 caratteri abbiano "ridimensionato" verso il basso il nostro rapporto fino a non renderlo più neppure reale ma piuttosto una specie di spot televisivo dalla trama banale.

Con orrore mi accorgo di "parlarci" da oltre 6 mesi senza neppure conoscere davvero la sua voce che ormai sarà di adulto mentre io ancora me la ricordo con una forte inflessione verso il bambinesco...

Evoluzione e fine di una relazione in 145 caratteri...

sms lui:
-allora vieni su questo fine settimana? Ho una voglia matta di vederti...
(traduzione lui: ho visto le foto che hai fatto in spiaggia durante l'estate e ti sei mantenuta niente male, stavolta non mi faccio fregare sul tempo!!!!)

(traduzione Lissy: che romantico non ha paura di esprimere tutta la gioia che proverebbe nel vedermi di nuovo dopo tanti anni....chissà che voglia di ricordare assieme i vecchi tempi...)


sms Lissy:
-si può fare...come ci organizziamo?

sms lui:
-guarda io venerdì lavoro fino a tardi, magari puoi venire su il sabato mattina sul tardi così ti svegli con calma....
(traduzione lui: dovrei lavorare anche sabato e domenica per portare a termine quel progetto, ma la natura chiama, Lissy è una romantica se aspetto ancora un altro po' finisce che si innamora di qualche altro tipo e io rimango ancora una volta fregato. Meglio cercare di andare a letto presto venerdì, alzarsi all'alba sabato e lavorare fino al suo arrivo per poi concedersi il premio!)

(traduzione Lissy: eccolo il solito maschio rimorchione, non gli basta rivedere me dopo 15 anni? vuole pure uscire venerdì sera a fare il galletto...ora gli faccio vedere io...)

sms Lissy
- facciamo così rimandiamo tutto...io poi dovrei fare salti mortali per riuscire a venire su...

(pensiero di lui: cazzo mi sfugge!)

sms lui
- non potrei resistere ad aspettare tanto...ormai per me sei un chiodo fisso, ti penso ogni giorno...

(traduzione Lissy: carinoo!!!!ma come ho potuto pensare cose così cattive????ora gli mando un sms carino...ma un po' sostenuto)

sms Lissy
-sei proprio dolce!!!va bene cerco di organizzarmi....e poi così riuscirò ad uscire venerdì coi miei amici...

(a me stessa: perfetta! magari l'ho fatto anche ingelosire con quella battuta sugli amici!)

(lui su di me: è lessa!!! Finalmente la conclusione che desideravo da anni).

sms lui
-perfetto!!:)

(interpretazione Lissy: tutta qui la risposta? e l'esultanza? e la gelosia?ora mi sente....voglio dire...sono anni che mi vieni dietro bello mio ed io ero tra le ragazze più popolari della scuola quando tu eri un adolescente brufoloso e con l'apparecchio ai denti!)

sms Lissy dopo due giorni ore 23:
- mi sa che ho cambiato idea, forse non è il caso di vederci...

(interpretazione Lissy: tiè beccati questa! ed ora vediamo se non cominci a supplicarmi!!!)

sms lui ore 11.00 del giorno dopo:
-scusa se ti rispondo solo ora ma ieri sera stavo a una cena coi colleghi, festeggiavamo un compleanno e si è fatto tardi. dai voglio vederti, non resisto più

(Interpretazione lui: Lissy mia non cambi mai, continui a tirartela come quando avevi 15 anni ed io ti veneravo dall'ultimo banco, ora sono un manager e probabilmente guadagno più di te, scendi dal piedistallo e togliamoci sto sfizio...anche tu ne hai voglia!)

(interpretazione Lissy: e le suppliche? ok l'ultima parte un po' supplichevole lo è, ma sembra scritto con le parti basse e non col cuore...e poi che significa che stavi fuori? è piena settimana, non avrai fatto così tardi, a meno che non hai "concluso" la serata in modo tale da non potere rispondere....non è abbastanza...devi sudartela la mia visita caro mio!)

sms Lissy, 3 ore dopo (mica sto qui ad aspettare te io!)
- non so il rapporto che si è creato in questi mesi si sms è così particolare sarebbe un peccato sciuparlo...

(interpretazione Lissy: ed ora se non mi dici che il rapporto è speciale anche per te tronco tutto!)

(interpretazione lui: che stronza! lo dicevo, è la solita! Vuole farsi pregare.....rapido sguardo di lui alle mie foto fatte al mare con gli amici durante l'estate estate e messe in rete su facebook da un amico col significativo titolo di "bevuteeeee ed abbufffffate estive".....rapido ripensamento di lui: "cazzo!!!! ma guardala come sta in bikini....se non mando un sms come vuole lei mi sa che anche stavolta me la scordo!")


sms lui
- è vero! è un rapporto bellissimo, ormai non posso più fare a meno dei tuoi messaggi, sono un momento di gioia nella grigia routine...ripensaci...

(interpretazione Lissy: carino!!!!! un po' da baci perugina, ma non è mai stato un mago con le parole....però si nota l'impegno...)

sms io
- ok, vengo!

(interpretazione lui: fatta!)

(interpretazione Lissy dopo qualche minuto senza risposta: sono stata affrettata....)

sms Lissy
- sono fuori casa non posso accedere a internet mi guardi al volo gli orari dei treni?

(interpretazione Lissy: almeno ti impegni un po' per me!)

(interpretazione lui....dai ma vivi a Roma entra in un'agenzia! Io sto in super arretrato col lavoro per tutti sti mesaggi del cavolo...se solo io la smettessi di ragionare con le parti basse...basta ora gliene dico quattro...)

sms lui
-lissy sei la solita pigra, viziatella, devo lavorare non posso stare dietro agli orari dei treni....

sms io
-credo che questo fine settimana avrò un terribile mal di testa e non potrò viaggiare.....meglio se non ti fai vivo!!!!!!!!!!!!

lunedì successivo ore 20.00

sms lui
- mi sei tanto mancata questo fine settimana...

sms Lissy
- ci siamo detti cose cattive....

sms lui
-ci siamo male interpretati....

sms Lissy
- è normale con gli sms

sms lui
- forse dovremmo telefonarci qualche volta...

sms Lissy
- si, sarebbe carino...ma strano...ormai sono abituata così....sarebbe imbarazzante....

sms lui
- vero, ma dobbiamo almeno provarci

sms Lissy
- ok....allora la prossima volta ci sentiremo per telefono...


Espressione di terrore sulla faccia di entrambi...parlarsi al telefono? Che imbarazzo...ci rendiamo improvvisamente conto di avere perso, almeno nel nostro strano rapporto a distanza, l'uso della parola.

Sono trascorsi venti giorni senza sentirci....ovviamente nessuno dei due ha pensato solo per un anttimo di fare la famosa telefonata!

giovedì 25 settembre 2008

l'amico spagnolo - prima parte

Questa mattina appena sveglia non riuscivo a trattenere un bel sorriso come non mi capitava da tempo.
Il programma della giornata era interessante.
Sarebbe stata un’afosa e stressante giornata di settembre: lavoro, pausa pranzo troppo breve, vetrine dei negozi già pieni di meravigliosi cappottini invernali troppo costosi per le mie tasche…
Il programma della serata però era tutta un’altra cosa….
Dopo dieci anni dal nostro ultimo incontro avrei rivisto Javier, focoso sivigliano in vacanza a Roma e mia antica fiamma ai tempi dell’Erasmus in Germania (classe 1998…milioni di anni fa!).
A dire il vero di vera e propria fiamma non si sarebbe potuto parlare perché tra noi due non avvenne mai nulla di passionale, sempre se si esclude i "passionale" trasporto con cui passavo intere ore ad ascoltarlo parlare nel suo fluente inglese (che doveva utilizzare con me che di tedesco capivo pochino, ma anche l’inglese all’epoca era approssimativo).
Dei nostri trascorsi insieme quindi non rimaneva molto più che bellissimi ricordi di colossali bevute di birra tedesca, che mi fecero fare in quel famoso semestre il mio personale record di sbornie settimanali e di chili accumulati, come qualsiasi buon erasmus che si rispetti.
La ragione per cui tra noi non avvenne mai nulla si doveva (questa era la versione data dalla mia impareggiabile fantasia che attribuiva al bel morenito grandi turbamenti interiori dovuti ai miei sguardi innocenti!) ad una perfida fidanzata lasciata in Spagna a cui Javier era rimasto stoicamente fedele, nonostante le tentazioni, per poi scoprire al suo ritorno in Spagna di essere stato lungamente cornificato (la sua storia ha assunto ormai caratteristiche legendarie tra gli erasmus che se la tramandano da semestre a semestre quale naturale giustificazione per tutte le bravate commesse a danno ed all’insaputa di fidanzati inconsapevoli).
Catalogato ed archiviato nella sezione Uomini impossibili, la mia vita è andata avanti ed a quanto ne so, dopo la grande delusione d’amore avuta al rientro in Spagna, anche la sua.
Al corrente di una lunga relazione con una ragazza conosciuta sul lavoro ed essendo ormai in avanzata età da matrimonio, anche per i lascivi canoni spagnolo moderni, che me lo facevano immaginare nella città eterna in viaggio di nozze o in fuga romantica, apprendevo ieri da una telefonata pomeridiana di Miria, autentica icona romana che con me e Javier aveva condiviso quel fantastico semestre e che ancora a distanza di dieci anni mi sopportava come amica e confidente, che invece il suo accompagnatore sarebbe stato un vecchio amico e di fidanzate neppure l’ombra!
Anzi, la relazione lunga ed impegnativa era terminata ormai da un po’.
Inutile dire che è passato un milionesimo di secondo dall’apprendere questa notizia all’iniziare a fantasticare intorno a scenari da commedia romantica in cui i protagonisti si inseguono per anni affrontando una complicata serie di equivoci, malintesi e desideri repressi e finendo col ritrovarsi giusto all’ultima scena perché così scritto nel loro destino.
Scenari che inutilmente cercavo di relegare in qualche angolino silenzioso della mia mentre mentre sceglievo la mise da indossare per il nostro aperi-cena-gelato e passeggiata finale a tarda notte a Campo dei Fiori, in pieno spirito da turista ventenne americano, imponendomi jeans e camicia per poi indossare un delizioso vestitino nero con ampia scollatura ed adeguatamente accompagnato da scarpe Moschino Cheap and Chic tacco 9 (lo ricordavo non molto alto, meglio non eccedere!).
Ore 19.40. miei soliti quaranta minuti di ritardo all’appuntamento davanti alla stazione Termini, mi preparo psicologicamente per sicurezza, anche all’eventualità di incontrare un ciccione senza più capelli col riporto chilometrico e psoriasi da stress, ma appena lasciata la macchina davanti al Mc di via Giolitti rigorosamente in doppia fila e con le quattro frecce (emergenza appuntamento!) e scesa a cercarlo mi ritrovo davanti ad un meraviglioso miracolo della natura “la duplicazione del macho spagnolo”.
Javier in tutto il suo fascino di medico in carriera specialista in “cuidado intensivo” (ma non sarà medicina d’urgenza come George Clouney in ER? Questa cosa mi suona terribilmente sexy!) di poco più che trentenne (ma perché la fase crescente degli uomini inizia proprio in corrispondenza del principio della fase calante delle donne?), bello come il sole, con tutti i capelli ed una barba incolta di qualche giorno, accompagnato da un tipo, se possibile, fisicamente ancora più attraente di lui (e che nel corso della serata scoprirò essere un lanciatissimo pubblicitario sulla piazza di Madrid e suo amico dai tempi dell’asilo).
Tiro un sospiro di sollievo, mi avvicino col miglior sorriso di cui sono capace e mi getto tra le braccia di Javier, in pieno stile vecchia amica, senza disdegnare di tastare un po’ il muscolame dei bicipiti forti e tonici.
Raggiungiamo Miria, già a San Lorenzo (da dove altro iniziare la serata da ex-erasmus se non dal quartiere universitario della città?).

Per me e Miria è un giro collaudato che facciamo spesso nelle nostre uscite infrasettimanali ma stasera il tocco in più è dato dall’essere accompagnate da due tipi interessanti con fisici e lavori favolosi e conversazione brillante.
A dire il vero tra le due solo io mi perdo in queste riflessioni, Miria, fidanzatissima e donna “de core” è più presa dal lato sentimentale dell’incontro, dall’amico ritrovato, dalla nostalgia per i bei tempi andati....

mercoledì 24 settembre 2008

Appuntamento al buio con sorpresa...

Nel caos sentimentale di questi giorni trovo il tempo per un fugace appuntamento al buio.
Sulla carta tipo a posto, l’amica che me lo aveva consigliato era affidabile ed anche l’inizio della serata sembrava confermare la aspettative.
Viso carino, fisico asciutto, parlantina brillante, a tratti, addirittura esilarante.
Da una vita non uscivo con uno che mi facesse tanto ridere, pensavo di aver fatto bene a seguire il consiglio di Daria e poi, vista la mia situazione, confidavo molto nella teoria filosofica racchiusa nel vecchio detto “chiodo schiaccia chiodo”, per cui mi illudevo che se avessi trovato di meglio prima del rientro in città del “Bastardo” sicuramente sarei stata forte e pronta a resistere alle sue avances.
Arietta friccicarella romana, primo pulloverino di stagione appena comprato, nero monacale collo alto, manica corta su mini mozzafiato e tacco 12 e, naturalmente un bel po’ del mio mojito preferito della capitale al chioschetto di Ponte Milvio, sotto il grande tiglio (o platano?).
- per me niente mojito, vado sulla birra alla spina.
- Non ami i cocktail?
- Non amo gli alimenti verdi?
- Scusa?
- Si, non mangio roba verde. Verdure, piselli….e il mojito ha la menta, verdissima.
- Mi prendi in giro?
- No. Non potrei mai mettere in bocca qualcosa di verde, starei male.
Manteniamo la calma, dai! In fondo è particolare, forse un po’ fissato, ma che sarà mai? Ho visto di peggio.
- Ma hai qualche allergia?
- No, uhm è solo che…oddio viene giù una foglia da questo maledetto albero.
E salta sulla sedia come una donnina che ha appena visto un enorme topo nella sua cucina.
- non possiamo andare via da questo posto all’aperto?

Ci spostiamo al tavolo rigorosamente al chiuso di un ristorante vicino, ma la situazione non migliora.
Non mi ero mai resa conto, non prima di questa sera di quanto verde ci sia nella pietanze che consumiamo ogni giorno.
- Il sugo, si…ma ha il basilico? Il sedano? I piselli?
- le polpette? Hanno il prezzemolo.
- e le specialità siciliane?
- per carità tutti quei capperi.
Opta per gli spaghetti in bianco mentre io, con imbarazzo scelgo carne alla piastra e peperoni, evitando l’insalata e sperando che i peperoni siano rossi o gialli.
Ok, con uno sforzo mi costringo a sorvolare sulla questione che si fa di minuto in minuto più imbarazzante, in fondo il tipo è veramente interessante quando non si parla di cibo.
Eccolo lì, nonostante gli sforzi non posso ogni tanto soffermarmi a pensare alla faccia che farebbe di fronte ad un bel prato verde.
Cerco di dissimulare una risata.
Lui continua a raccontarmi del mare cristallino della Puglia ed io non posso fare a meno di pensarlo davanti ad un prato a strillare su di una sedia come aveva fatto poco prima sul lungotevere davanti a qualche centinaio di persone.
Su non essere cattiva! In fondo c’è tanta gente allergica alle cose più disparate.
Si, appunto allergica! Questo tizio ha la fobia del verde.
Mi rifiuto, nonostante tutto, di credere che sia l’ennesimo psicopatico.
È troppo divertente, ha un lavoro, degli amici, una vita sociale.
Sicuramente avrà trovato un modo dignitoso per convivere con questa piccola fobia.
Magari ormai è quasi solo un vezzo da artista in una vita composta e rigorosa.
Comincio quasi ad apprezzarlo e inizio a rilassarmi ed a godermi la serata.
Va bene ogni tanto la mente va via trascinata da buffe domande su vestiti verdi, auto verdi, ufo verdi che scendono di notte a rapirlo, ma la sua parlantina e le sue battute mi riportano rapidamente al presente ed alla nostra bella serata.
Qualche attimo di imbarazzo e una piccola smorfia di ribrezzo malcelato da parte sua all’arrivo dei peperoni (effettivamente verdi!) ma tutto fila liscio tra me che mangio in gran fretta i peperoni per levarglieli dalla vista e lui che cerca di guardare altrove.
Mi riaccompagna a casa dopo una lunga passeggiata in una strada senza alberi e con mio sommo stupore mi accorgo di essere stata veramente bene e per molte ore.
Ore piacevolissime che adesso ero certa avrebbero trovato degna conclusione in un bel bacio della buonanotte davanti alla porta di casa.
- è stata una piacevole serata, bisogna ripetere al più presto.
- Vero! È stata proprio una bella serata. Sono contenta di averti conosciuto.
E mi metto a portata di bacio.
Non pensavo più ai peperoni, ma non lui evidentemente perché improvvisamente inizia ad indietreggiare con espressione di terrore ed al mio sguardo sorpreso non riesce a rispondere nient’altro che:
- I peperoni!...e scappa via.

Le vacanze e la triste scoperta di settembre

Lui era carino, dolce, aveva quel mix di buone mariere ed attenzioni da classificarlo come "d'altri tempi".
A volte un po' noioso e banale, lo ammetto, ma aveva il modi giusti per convincermi a prendere parte a tutta una serie di iniziative agostane che mai avrei creduto potessero di nuovo interessarmi dopo i diciotto anni.
Eventi come il falò di San Lorenzo durante il quale tutti pomiciano, nessuno guarda le stelle e il più sfigato, chitarra al seguito, fa da sottofondo cantando Battisti o la mega gavettonata di ferragosto con trascichi di secchiate di acqua gelida fino al tramonto.

La vita di qualsiasi adolescente precoce, quale ero stata io, è sicuramente piena di passioncelle nate e morte così nell'arco di poche settimane, ma arrivare al giro di boa dei trenta e ritrovarsi a fare le stesse cose che a quindici anni può far sentire terribilmente cretini oppure terribilmente romantici...
E come pensate mi sia sentita io?

Quindi giorni di "amore" adolescenziale che si sarebbe concretizzato in qualcosa di sicuramente più importante al ritorno a casa...
Perchè lui non solo era di Roma, ma addirittura la sua casa si trovava a pochi minuti d'auto dalla mia!
Un segno del destino?

Proprio per niente, solo la mia fantasia ormai partita per la tangente che non riusciva a vedere in quel improbabile principe azzurro dai modi impeccabili i segni evidenti a chiunque di un rospo, rozzo, ormai avviato ad una calvizie precoce, con rotolini di grasso strabordanti e una conoscenza dubbia della lingua italiana e della grammatica.

Insomma tutto il contrario dei tipi che in genere trovo interessanti.
Ma in fondo non ero sempre stata accusata di essere stata spesso troppo superficiale nella scelta dei miei ragazzi?
Le mie amiche non mi tormentavano da anni dicendo che avrei dovuto dare maggiori chance anche a quei ragazzi fisicamente meno interessanti che però potevano nascondere un tesoro interiore da scoprire nel tempo?

Rientro a Roma una settimana prima di lui.

Gli ultimi giorni di vacanza erano stati particolarmente belli e calienti e con quei ricordi in testa e con la pelle ancora bruciacchiata dal sole mi rituffavo nella mia caotica vita sociale, cercando di riprendermi, non solo del mese di assenza dovuta alle vacanze ma, soprattutto cercavo di rimettermi in pari per le future assenze che programmavo di fare per dedicarmi a caldi incontri con il mio nuovo amico.


Rientra lui ai primi di settembre.

Appuntamento romantico in un posticino del centro un po' da turisti, ma in fondo ne apprezzo la scelta.

Appena arrivata noto la sua tensione.

Che sarà successo?

Mi deve parlare.

-Ti ricordi di Francesca, la ragazza che ti presentai al mare? Quella di firenze che avevo conosciuto pochi giorni prima durante la festa in spiaggia, quando tu stavi a quel meeting letterario o musicale, quella roba noiosa insomma?

-Allora?

- Beh tu non c'eri più e io ci sono uscito assieme qualche volta...e alla fine è accaduto qualcosa tra noi...

- Vuoi dirmi che hai avuto un'avventura appena io sono partita?

- A dire il vero non è stata proprio un'avventura.

- Non ti seguo.

- Sai mi ci sono messo assieme.

- Sei stato rapido...Quindi il posticino romantico è per una cena di addio?

- Addio?

- Mi hai appena comunicato di stare con un'altra!

- E allora?

- Mentre ancora il treno stava lasciando la stazione tu già stavi concludendo con una che avevi appena conosciuto....certo che sei proprio un bel tipo....

- Ma che significa? A me piaci tu!

- Adesso per davvero non riesco a seguirti.

- Si dai te la ricorderai pure Francesca, non è più di primo pelo, cicciotta e poi hai visto quando si usciva assieme i suoi contributi alle conversazioni erano niente più che i saluti....non puoi pensare che mi piaccia più di quanto mi piaci tu. Ma è anche vero che tu sei troppo frizzantina, io di mio sono geloso, non sopporterei a vederti flirtare con altri uomini ogni volta che usciamo...
In questo modo diciamo che compenserei!

-Ora sono completamente persa. Cosa vorresti dirmi? Ti sei messo assieme senza prima avere il buongusto di rompere con me e adesso vorresti fare marcia indietro lasciarla e tornare suoi tuoi passi?
E poi cos'è sta storia che io sarei frizzantina? (Sottotitoli: Brutto stronzo, per tutto il mese non ho avuto occhi che per te!)

- Ma io non vorrei lasciarla!

- Cioè ti piaccio io ma mi lasci comunque per stare con lei?

- Io non vorrei lasciare neppure tre!

- Cosa?
Brancolo nel buio.

- Io vivo a Roma e qui ci sei tu, ma è pur vero che nel giro di qualche mese forse un anno dovrei trasfermi col lavoro dalle sue parti e una volta lì tu non ci sarai più.

- E allora?

- Parliamoci chiaro, noi stiamo così bene assieme. Io non avrei problemi a dividermi tra voi due!

Orrore! Mi sta proponendo, come se fosse la cosa più normale del mondo, di vivere con lui una storia mentre lui in parallelo ne vive una con un'altra donna????

A questo punto io cosa sarei?
L'amante? Evidentemente no, l'amante è quella che di solito arriva dopo...
Ma è evidente che sul lungo periodo lui punta sull'altra.
E poi perchè? Si è mai sentito di uno che punta sulla donna meno figa perchè gli darebbe meno pensieri? Voglio dire...escludendo la serie televisiva dei Soprano?
Lo guardo bene.
Mi accorgo finalmente dei suoi abbondanti rotoli di grasso, della grammatica sgangherata, dei suoi vestiti dai colori troppo sgargianti e poi ripenso a quanto ero bella stasera allo specchio prima di uscire, alla cura che ci avevo messo nel prepararmi, ai sandali di Renè Caovilla da 700 euro sfoggiati in suo onore e improvvisamente ho chiara la mia risposta alla sua proposta.
Mi alzo dal tavolo nel modo più elegante e plateale che mi riesce.

Cercando di imitare la camminata felina della Naomi dei tempi d'oro delle grandi sfilate di Versace rendo onore alle mie scarpe lasciando quel tavolo e quel ristorante e facendo ritorno a casa senza aver detto altro che: buona serata! al mio principe azzurro estivo ritornato coi primi freddi di settembre irrimediabilmente rospo.

sabato 13 settembre 2008

Come ebbe inizio....

Ma come mi sarò ficcata in questo pasticcio?
Da tutto il pomeriggio riflettevo sulla situazione in cui mi trovavo da qualche tempo e che mi sembrava sempre di più assurda e paradossale.
Ero partita per le vacanze a fine luglio, stanca di un anno di lavoro vissuto intensamente e di una relazione catastrofica cominciata male e cresciuta nell’incertezza cui la mia fuga avrebbe dovuto mettere fine nel modo più codardo e più tipicamente mio che conoscessi.

Programmi: zero.
Quattro libri, un paio di prendisole di HM, un vecchio costume stinto dal sale (il costume il push up che desideravo era in vendita solo oltreoceano da Victoria’Secret quindi meglio niente) e via.

Niente mari esotici, niente avventure con uomini dalla pelle color ebano.
L’Italia, il sud e il suo bel mare a portata di treno sarebbero state per un mese il mio rifugio, il posto adatto dove potermi leccare le ferite purulente che un anno di frequentazione dell’Infamissimo, noto playboy e borgataro romano mi aveva procurato.

La dolce via di una citt sul mare, la brezza serale che fa sfoggiare i maglioncini di cotone a righe blu anche a ferragosto, i gelati serviti nei caffè sul lungomare, la calda accoglienza della gente spensierata nonostante tutto il casino che li circonda..

Tutto mi sapeva di rassicurante, tranquillo, terapeutico…

Ecco sì, terapeutica sarebbe stato l’aggettivo giusto da attribuire alla mia vacanza!
Sarei tornata a casa ritemprata e in forma, pronta per un nuovo anno di lavoro, l’anno giusto in cui avrei finalmente trovato quell’anima gemella che inseguivo dalle medie ma che tardava a presentarsi.

Ero partita proprio con il piede giusto.
Ma allora perché mi ritrovavo a settembre tutt’altro che ritemprata e col cuore in frantumi?