martedì 28 ottobre 2008

Le gerbere rosa del Verano...

Roma resta una delle poche grandi città al mondo in cui dopo il tramonto, se non hai fatto la spesa puoi andare in crisi perché praticamente non esistono i mini-market aperti ventiquattro ore che illuminano le notti delle metropoli a ogni latitudine.
In compenso a qualsiasi ora, di qualsiasi giorno dell’anno c’è sempre un fioraio aperto, pronto a soddisfare le esigenze di un innamorato in crisi.
Forse è anche questa una delle piccole cose che la rendono una delle città più romantiche del mondo.
In genere i piccoli chioschi di fiori sparsi per il centro della città sono gestiti da stranieri, quasi tutti egiziani arrivati in Italia nei modi e coi mezzi più disparati, spesso clandestini, tutti accomunati dall’orgoglio di aver reso un mestiere così romantico appannaggio quasi esclusivo dei membri della loro comunità.
Mohamed è un ragazzo che vende di notte i fiori in uno dei tanti chioschi intorno al cimitero del Verano, enorme monumento silenzioso incastonato tra la chiassosa vita del campus della Sapienza ed il quartiere universitario di San Lorenzo, ha tanti sogni e una fidanzata al Cairo che lo aspetta e che di notte gli manda sms e squilli per non farlo sentire troppo solo.
Mohamed però non può tornare in Egitto, vive e lavora da clandestino in Italia da cinque anni e sa che sarebbe difficilissimo rientrare se andasse via anche solo per poco tempo.
Mohamed compone bellissimi fasci di fiori e, notte dopo notte, regala speranze e un po’ di romanticismo ai romani insonni e, nel frattempo, spera anche lui nella realizzazione del suo piccolo sogno chiamato permesso di soggiorno.
Io sono una sua cliente abituale, ogni sabato notte quando in realtà è già quasi domenica mattina mi fermo da lui e compro le mie solite gerbere rosa, anemoni a marzo.
Lui ci aggiunge sempre una rosa rossa, anche se continuo da mesi a ripetergli che a me proprio non piacciono.
Poco a poco diventiamo amici.
Lui mi racconta del futuro che sogna quando un giorno finalmente potrà sposare la sua ragazza, io gli del mio ultimo disastro sentimentale.
Ridiamo insieme.
A volte ci prendiamo in giro usando battutacce da bar, lui mi dice che una donna sola di notte dovrebbe stare a casa, io gli rispondo che faccio quello che mi pare e che lui dovrà abituarsi a sentirsi rispondere così anche dalla sua fidanzata in Egitto.
Me ne torno a casa che il sole già ha cominciato a colorare il cielo.
Per me è l’alba di una domenica qualunque per lui comincia il meritato riposo prima di rimettersi a comporre fasci di fiori per l’ennesima notte..

1 commento:

Alby ha detto...

Roma è una città stupenda tutte le volte quando riesco di sera ad andare in giro mi faccio portare da un collega nei vari ristoranti che hanno ancora la vecchia tradizione di cucina e dove mangiare è una vera favola, ho notato anche io i vari chioschi dei fiori e non solo anche quelli che vendono cibarie e bevande varie, nelle vicine zone della stazione termini ce ne sono molti, è uno spettacolo vedere sempre gente ingiro a tutte le ore, cosa che a Genova non vedi piu ormai da molti anni, oggi peccato che piove perche sono arrivato alle 16 e volevo andare ingiro solo con la pioggia che viene giu non si riesce e non avendo un ombrello rischio di fare la fine del pulcino. ciao buona serata